una poesia

Ogni cosa nasce da un'idea, tutte le invenzioni hanno seguito questo corso, ma la poesia, invece, prende vita dal cuore e poi si nutre di idee.

giovedì 21 gennaio 2021

Ancora

Si sta come quelle volte

che per vivere t'immagini di morire,

e in cuor tuo s'accende la passione

per i ciuffi d'erba

delle rotonde

che stanno sulle spoglie vie

di città deserte

venerdì 15 gennaio 2021

 Epifania

Piansi un pianto pietoso

tanto che affogai

nei pertugi della mia incoscienza.

Quel giorno conobbi l'estraneo

che soggiornava da lungo tempo dentro casa mia

lunedì 20 febbraio 2017

Ama

Immagina il buio,
non quello di casa tua,
quello che rapisce di notte
nemico.
Immagina la pioggia, cadente,
violenta, lama aguzza sul collo.
Immagina il freddo, che non conosci,
blocca le membra, taglia il respiro.
Immagina il silenzio, della paura figlio,
in mezzo al niente.
Immagina le grida, i lamenti,
gli strazi, i pianti, le urla
assordanti di quelli che chiamavi bambini.
Immagina la fame che divora, la sete che brucia.
Lunghe ore in piedi, non muoverti, tu che eri uomo.
Specchiati in una pozza, tu che curavi la tua chioma fluente,
e vedi se ancora riconosci te stessa.
Dimentica il modo in cui ti chiamavano i tuoi,
la voce della mamma che cercava un abbraccio.
Saluta il passato,
e l’oggi
e il domani.
Immagina il tempo che non scorre e che vola.
La schiena piegata che invoca pietà,
il calcio sferrato ancora sangue porterà
ma non per molto: fra poco te ne andrai da questa vita.
Immagina il pianto che vorresti
ma di non aver la forza
perché la tua lacrima scenda.
Non aria, paura respiri.
Di questa ti nutri, per questa vivi.
Non contare i secondi, ma gli attimi, e spera che
bastino a tenerti in vita.
M’impongo di immaginare
ma non ce la faccio.
Mi chiedo perché, e maledico
l’uomo
che il fratello devasta e chiedo che fare
Mi risponde una sola parola:

“Ama”

sabato 12 novembre 2016

Non lamentarti di quello che non ti rende felice: fai di tutto per cambiarlo

lunedì 10 ottobre 2016

A volte ci ripenso

A volte ci ripenso, e immagino
gli attimi, i secondi, i minuti
mai vissuti.

A volte ci ripenso,

a ciò che per sempre rimarrà un sogno
dal quale spero di svegliarmi.

A volte ci ripenso:

ma il Sole è sempre lassù
i fiumi scorrono
e la Terra, dicono, ruoti,
e io qui rimango.

A volte ci ripenso, e vivo

a volte non ci penso, e respiro.






Francesco Moncini

martedì 11 febbraio 2014

La porta della vita


E una volta entrato nella porta della vita,
che così arduamente andai cercando,
per anni la mirai,
ma me la trovai dinnanzi solo quando la dimenticai.

Intrecci di ricordi,
come confuso archivio,
mi immaginavo nella mente,
ma eran lì, e lì li vedevo.

Mi avevan detto di non aprir quella porta,
di non averne il coraggio,
ma tanto il desiderio di riviver il passato,
che andai.

Luci ed ombre mi scrutavan dalle balconate,
teatro del quale io ero burrattino,
E rivissi ciò che avevo vissuto,
in quella sala che indietro di andar mi permetteva.

Tanto il corggio o la curiosità che sia, vi rimasi a lungo,
più che mai intenzionato a ripercorrere quei passi lontani,
più che mai così vicini.

E il passato infuse nel corpo voglia di conoscer il futuro,
così che venni soddisfatto.

Ricordavo che m'avevan avvertito di star lontano da quella porta,
di non cercarla e di non entrarvi,
ma ero lì oramai e non volevo tornar indietro da quella sala,
che nel momento stesso mi rallegrava e mi incuteva timore.

Addolorato fui, alla vista del futuro che aveo davanti,
cosicchè cercando di fuggire,
la porta non s'apriva, nè intendeva lasciarmi scappare.
Pieno controllo di me possedeva.

Perciò in quella sala
mi ritrovai conoscitore del passato,
ma privo del futuro e spogliato del presente mio.


Francesco Moncini


lunedì 10 febbraio 2014

L'errore

Cadiamo in errore quando pensiamo che non ci sia bisogno di scoprire e che sia necessario limitarci a ciò che già è stato scoperto.

Francesco Moncini